Presentato al Festival di Rotterdam e premiato al Festival di Málaga, Demoni i tuoi occhi (2017) è un thriller erotico spagnolo, diretto da Pedro Aguilera e con protagonisti Ivana Baquero (Il Labirinto del fauno) e Julio Perillán
Pedro Aguilera
Pedro Aguilera è un regista che opera un po’ ai margini del cinema spagnolo mainstream. Dopo aver lavorato come assistente alla regia per Carlos Reygadas, Aguilera ha esordito nel 2007 con La influencia, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs: un dramma minimale e cupo su una madre sull’orlo del tracollo. Tre anni dopo è arrivato Naufragio (2010), un’opera scarna e introspettiva, dove i temi dell’identità e dell’isolamento prendono il sopravvento. Con Demoni i tuoi occhi (Demonios tus ojos, 2017), Aguilera compie un’evoluzione tematica, virando verso un thriller erotico.

Tra desiderio e ossessione
Il film inizia con un’intervista a Oliver, giovane regista trasferitosi a Los Angeles, in merito a un suo film nel quale il protagonista vive esperienze terribili mentre è alla ricerca dell’innocenza perduta, che secondo Oliver è destinata a fallire per definizione. Questa cornice pare dover significare qualcosa rispetto alla storia che poi vediamo narrata e che ha come protagonista proprio Oliver.
La storia si apre con il suo ritorno a Madrid a seguito di una ricerca online nella quale si imbatte in un video pornografico amatoriale in cui riconosce la sorellastra Aurora. Scioccato, ma allo stesso tempo attratto, decide di rientrare in Spagna per rintracciarla e capire cosa stia succedendo nella sua vita. Ma il suo interesse prende subito una piega ossessiva: Oliver si trasforma in uno spettatore inquietante della quotidianità di Aurora, registrando, spiando e cercando un contatto sempre più fisico con lei. I confini tra affetto fraterno, voyeurismo e desiderio si fanno sempre più labili, mentre i due si avvicinano pericolosamente.
Il film gioca costantemente con l’ambiguità morale, portando lo spettatore a interrogarsi non solo sulle intenzioni di Oliver, ma anche sulla vera natura di Aurora. Un elemento che contribuisce a questa ambiguità è il fatto che, pur venendo informati all’inizio che i due sono fratellastri, questa dinamica familiare viene subito accantonata: i personaggi non si comportano mai realmente come tali e la figura della madre di Aurora, potenziale punto di riferimento o contrasto, resta completamente assente e assume un ruolo solamente alla fine. Una maggiore presenza di quest’ultima, o una costruzione più coerente del legame familiare, avrebbe potuto rendere il conflitto morale ancora più efficace.

I protagonisti
La forza iniziale di Demoni i tuoi occhi risiede nella scelta dei due attori protagonisti, che riescono a instaurare una buona chimica sullo schermo. Iván Perillán, nel ruolo di Oliver, restituisce con misura un personaggio introverso e inquieto, pur senza trovare sfumature particolarmente originali. Il suo sguardo carico di tensione e il portamento silenzioso ricordano vagamente certi ruoli tormentati di Eduardo Noriega negli anni ’90, ma il paragone resta solo superficiale.
Ivana Baquero, da parte sua, si allontana dalla sua immagine infantile de Il labirinto del fauno e propone un’Aurora sensuale e ambigua, anche se il personaggio rimane appena abbozzato. Nonostante la chimica tra i due sia credibile, il film non riesce a costruire un vero arco narrativo per il loro rapporto, che resta statico e privo di reale evoluzione. È proprio la scrittura, infatti, a mancare di profondità, impedendo alla dinamica tra Oliver e Aurora di spingersi oltre le premesse iniziali.
Conclusione
Quella che sembrava la premessa per un racconto torbido e provocatorio si traduce invece in un film abbastanza insipido. La storia resta in superficie proprio nel momento in cui dovrebbe farsi più intensa ed evita di approfondire davvero la psiche di Oliver e di Aurora, lasciando intuizioni e tensioni irrisolte. La scrittura, non sempre all’altezza, e un finale affrettato impediscono al film di lasciare un segno profondo. Discreto, ma non entusiasmante.
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