Nosferatu, 1922. La visione di Friedrich Wilhelm Murnau che è entrata nell’immaginario collettivo e l’ispirazione per Eggers, che si esplica nella sua nuova versione che tutti stiamo attendendo con fervore. La data di uscita in Italia è il primo gennaio, e visto che manca ancora qualche giorno possiamo prepararci esplorando qualche curiosità sull’originale.
1. I problemi con i diritti e la vedova di Bram Stoker
Fu una lunga causa quella tra Murnau e Florence Balcombe, moglie di Stoker e possedente della qualità di esecutore testamentario del marito. La scomparsa del marito non la frenò da reagire al ‘tentativo di infrangere il diritto d’autore’ da parte dello sceneggiatore Henrique Galeen con molta energia. Nel 1925 la corte si pronunciò a suo favore, stabilendo che ogni copia del film fosse distrutta. Il film che potete trovare gratuitamente sulla piattaforma Plex è quindi un recupero effettuato grazie alle poche copie che per fortuna rimasero in circolazione.
2. Le differenze con il romanzo
Come accennato poco fa, nel rimaneggiare il testo (che comunque si dichiarava liberamente ispirato al libro) sono state cambiate alcune caratteristiche, come i nomi dei personaggi o alcuni elementi della storia. Quindi il Conte Dracula diventa il Conte Orlok, Jonathan Harker diventa Thomas Hutter e la sua fidanzata Mina, Ellen. Ma ci sono due punti che formano reali differenze col Dracula di Stoker e uno è l’assenza dell’elemento vampiristico riguardante Lucy, l’amica di Mina. Nel libro si trasforma anche lei in un vampiro, aggiungendo indizi sull’imminente arrivo del conte. L’altra differenza fondamentale è la modalità in cui il conte verrebbe sconfitto: nel film di Murnau il classico paletto di legno è sostituito da una donna che, pura di cuore, decide di sacrificarsi donando il proprio sangue al vampiro, facendogli dimenticare l’arrivo dell’alba. Questa versione, tra l’altro, viene attribuita unicamente al regista, che riguardo al finale sembra essersi discostato dal copione di Galeen.
3. La storia della Prana-Film
La Prana-Film fu una piccola casa di produzione cinematografica tedesca che ebbe vita breve: l’unico film che produsse fu proprio Nosferatu di Murnau e poi dovette dichiarare bancarotta a seguito della causa legale con Florence Balcombe. Fu fondata nel 1921 da Enrico Dieckmann e da un artista fanatico di occultismo, Albin Grau. La scelta del nome voleva rimandare al concetto Indù del “prana”, che significa letteralmente “vita”, ma che può essere riferito anche ai concetti di “respiro” e “spirito”. L’intenzione principale di Grau era quella di produrre una serie di film riguardanti il soprannaturale.
4. Esiste un ‘dietro le quinte’
Più che di un making of si tratta proprio di un film! Del 2000, il regista è E. Elias Merhige e nella trama si ipotizza che il conte Orlok non fosse stato interpretato dall’attore tedesco Max Shreck, ma che fosse un vero e proprio vampiro scovato da Murnau nei Carpazi. Assolutamente da vedere se siete fan, provoca incredulità senza mancare di divertimento. Cast memorabile, inoltre: John Malkovich e Willem Dafoe interpretano rispettivamente Murnau e Shreck. Se siete incuriositi si chiama “Shadow of The vampire” e la versione integrale si può trovare gratuitamente su YouTube.
5. La leggenda riguardante Max Shreck
Il tema di “Shadow of the vampire” non è frutto solo della pura fantasia del regista Merhige. Intorno all’interpretazione di Max Shreck si è creata veramente una leggenda, anzi per la precisione più di una. Non solo l’ipotesi su cui si basa il film quindi, ma anche che sotto la maschera di Orlok si celasse in realtà lo stesso Murnau, per esmpio. Il fatto che il nome di Max Shreck se pronunciato in tedesco suoni come “Massimo Spavento” ha poi contribuito ad avvalorare le varie tesi.
6. Modalità innovative di ripresa
Nosferatu è uno dei primi film a fare largo uso delle riprese in esterno nel cinema tedesco del tempo. In quel periodo del cinema tedesco, le tipologie di ripresa più diffuse portavano a svolgere le riprese unicamente in set completamente costruiti in studio. Per l’epoca era considerata una novità anche l’estesa profondità di campo, che va ben oltre le inquadrature chiuse dell’espressionismo figlio del periodo storico.
7. L’origine del nome Nosferatu
La scelta di questo specifico nome è interessante e si può dire che sia stata utile nel distanziare l’idea di Murnau dall’immagine del vampiro di Stoker, creando un’opera del tutto originale. Ma da dove proviene? La parola “nosferatu” era già presente nella cultura popolare e folkloristica europea, nello specifico nella lingua rumena, nella quale “nosferat” significa proprio “non morto”, un concetto direttamente rimandabile a quello del vampiro. Ed è per questo che il film non si chiama “Conte Orlok”, è come se si intitolasse “Vampiro”, ma in rumeno.
8. Il tema della natura
Nel film la storia si alterna con molte immagini naturali e di animali. Oltre ai ratti che sono in effetti inseriti nel contesto, varie inquadrature, fisse su polipi, iene, e piante carnivore vogliono avere una funzione contestualizzante proprio del vampiro. Molti di questi dettagli vogliono quindi suggerire la figura del vampiro come qualcosa di più vicino al naturale che al soprannaturale. Il vampiro come intrinseco nella natura, insomma. Un altro animale come tanti e che come tale supera i concetti morali di colpa o rimorso e che semplicemente necessita di nutrimento. Per lo spettatore questo ha varie conseguenze; una di queste è una sensazione di terrore molto più vicina; l’altra è all’opposto una possibilità di simpatizzazione con il conte.
9. Un ritratto dell’epoca
Ci sono varie teorie sul simbolismo sociale attribuibile ai temi proposti in Nosferatu. Si parla di un riflesso delle paure e delle ansie collettivamente percepite in Germania post-prima guerra mondiale, ma anche del vampirismo come metafora del fascismo. La diffusione dei ratti può essere infatti vista anche come una rappresentazione della diffusione del pensiero fascista, ma queste rimangono teorie posticce, su cui quindi non è mai stato possibile nessun commento da parte del regista.
10. Il ritorno di Wilhelm Dafoe
Come già accennato Dafoe ha interpretato Nosferatu in “Shadow of the vampire” negli anni 2000, e con il nuovo ruolo è la seconda volta che entra nel mondo cinematografico che riguarda il famoso vampiro. Il personaggio che interpreterà è quello del Dottor Van Albin, un’aggiunta rappresentante il Van Helsing che nell’originale di Murnau era stato tolto a causa dei diritti d’autore.
In ogni caso, la notorietà che Eggers sta riportando alla luce è quella che riguarda a tutti gli effetti una pietra miliare della storia del cinema, illuminando anche il suo impatto culturale e il modo in cui ha plasmato il cinema di genere.
Se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche —> Nosferatu il principe della notte – Il male non ha tempo