Dicembre, il mese delle luci natalizie e dei film che esaltano la magia del Natale. In questo clima di festività, amore e positività arriva anche Una notte violenta e silenziosa, il film diretto da Tommy Wirkola, che rompe questa magia natalizia regalandoci una black comedy carica di azione, brutalità e tanto sarcasmo. Un mix di generi che rischiava di far cadere il film nel ridicolo ma, nelle mani del regista di Dead Snow, riesce a mantenere la sua coerenza il fino alla fine. Ma tra risate e tanta violenza, c’è anche una forte critica al consumismo, alle nuove generazioni e alla concezione che oggi abbiamo del Natale.

Trama

Santa Claus si è ormai stancato del Natale. Dopo una sbronza al pub, si prepara a trascorrere l’ennesima noiosa vigilia a consegnare regali. I Lightstone si riuniscono nella lussuosa villa di famiglia, tra astio e finti sorrisi di buona facciata. Durante la serata gli addetti al catering si rivelano dei criminali che tenevano sotto controllo la casa con lo scopo di aprire il caveau dove all’interno sono nascosti 300 milioni di dollari. Babbo Natale si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dopo un primo tentativo di fuga, Santa decide di aiutare Trudi, l’unica che ancora crede nella sua esistenza e nella magia del Natale. Per far ciò utilizza le violente maniere del suo passato da guerriero vichingo.

Tommy Wirkola, un Grinch alla regia

Una notte violenta e silenziosa è un film sopra le righe, proprio come il suo regista Tommy Wirkola, che apre il film distruggendo l’ideale di Babbo Natale. David Harbour, la star di Stranger Things, è un Santa Claus annoiato, spocchioso, goffo e ubriacone, completamente disinnamorato del Natale, un antieroe molto più simile ad un essere umano che ad una figura leggendaria. La straordinaria interpretazione di Harbour permette al pubblico di immedesimarsi con i sentimenti del suo personaggio e accogliere la critica che si cela dietro le risate e la violenza. Siamo passati da una generazione che aspettava con gioia questo periodo dell’anno, amava riunirsi con la propria famiglia e scartava con emozione sincera i propri regali. Oggi il Natale è un via vai di macchine in cerca del regalo all’ultimo minuto, un sorriso forzato che si esibisce durante la riunione annuale di famiglia, è un videogioco che schiavizza i bambini davanti la televisione, una diretta sui social che immortala in maniera plastica e apatica la falsa magia del Natale.

Ma il film non si dimentica di far divertire, grazie anche all’ottima sceneggiatura firmata da Pat Casey e Josh Miller. Dal sacco Winkola tira fuori moltissimi riferimenti a Die Hard e Mamma, ho perso l’aereo, ma anche all’opera di Dickens, Il canto di Natale, grazie al personaggio interpretato da John Leguizamo, Mr. Scrooge, che, come il personaggio del libro, odia il Natale. Ogni personaggio ha una sua caratteristica ben definita. I componenti della famiglia Lightstone sono viziati, meschini e incapaci di provare amore, ci si chiede quasi chi siano i veri cattivi della storia, se chi impugna un’arma o chi sarebbe disposto a sacrificare il proprio fratello pur di salvarsi. Come anticipato all’inizio, non c’è solo commedia, ma anche un’alta dose di scene gore ai limiti del trash, che accolgono il favore di quella fetta di pubblico più incline ad un certo genere di film. L’eccessiva violenza però, non risulta mai esagerata. Ogni oggetto della tradizione natalizia diventa un’arma, persino le classiche canzoni natalizie diventano le colonne sonore delle scene di violenza che il film offre al suo pubblico.

Pur sempre di spirito natalizio si parla. Nonostante tutto, lo scopo del film è anche quello di risvegliare lo spirito assopito dei protagonisti/spettatori. A far rinascere questo sentimento è Trudy, unico personaggio puro di tutto il film. In lei sono ancora radicati i veri valori della festività, l’amore per la famiglia e la fede nei confronti di Babbo Natale. Guidata da un senso di amore è quel faro di speranza che tutti quanti un po’ aspettiamo alla fine di questa notte surreale e grottesca.

Winkola confeziona un atipico film natalizio, che si oppone alla classicità delle opere del periodo ma mantiene, anche se in una chiave del tutto personale, le tradizioni. Forse per i tradizionalisti del genere,

Una notte violenta e silenziosa potrà sembrare un film esasperato, ma per chi ama l’originalità diventerà il film di Natale.

a cura di Francesca Lombardo
di The Quirky Cinephile

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