Il 22 Ottobre 1982 usciva negli Stati Uniti “Halloween III: Il Signore della Notte” (Halloween III: Season of the Witch), diretto da Tommy Lee Wallace. Dopo i primi due capitoli, incentrati sulla figura del serial killer Michael Myers, l’intenzione dei produttori era quella di avviare un format antologico, con film a sé stanti.

La pellicola fu un sostanziale flop a livello di incassi e venne detestata dal pubblico. Negli ultimi anni si sta tuttavia assistendo a un processo di rivalutazione di questo terzo capitolo sui generis, che sta guadagnando una schiera sempre più ampia di estimatori. Ci troviamo di fronte a un piccolo gioiello incompreso?

TRAMA

La sera del 23 Ottobre, il medico Daniel Challis si trova ad assistere un uomo di nome Harry Grimbridge il quale tiene stretta una maschera di Halloween e sostiene di essere inseguito. Poco dopo, un misterioso individuo uccide brutalmente l’uomo per poi togliersi a sua volta la vita.

Challis inizia a questo punto un’indagine assieme a Ellie, la figlia di Grimbridge, che li porta ad andare nella cittadina di Santa Mira. L’economia del luogo ruota attorno alla presenza della fabbrica di giocattoli Silver Shamrock, produttrice della maschera che Grimbridge portava con sé. Il marchio ha una certa popolarità tra i più giovani, grazie a una martellante campagna di spot televisivi incentrati su una sorta di conto alla rovescia verso la sera del 31 Ottobre. Qui,Challis e Ellie fanno presto la conoscenza di Colan Cochran, il sinistro presidente del marchio Silver Shamrock.

Intuendo che a Santa Mira stia avvenendo qualcosa, i due decidono di approfondire il mistero, andando incontro a inaspettate rivelazioni che attingono dalle origini pagane della festività di Ognissanti…

RECENSIONE

Prima di iniziare ad addentrarci negli aspetti di “uncità” di Halloween III, possiamo comunque individuare qualche somiglianza coi due precedenti capitoli.

Innanzitutto i titoli di testa continuano ad avere come sfondo una Jack O’Lantern, in questo caso realizzata digitalmente. Se quest’ultimo aspetto va ad anticipare la trama della pellicola, il fatto che non si sia voluto rinunciare alla presenza della tradizionale zucca di Halloween permette di creare un filo conduttore coi primi due film. Le prime due scene, peraltro, si incentrano su un inseguimento che inizia all’aperto e si conclude all’interno di un ospedale (location principale di Halloween II) . Harry Grambridge è perseguitato da un personaggio che ha sostanzialmente le stesse movenze lente e metodiche di Michael Myers. Questo incidere caratteristico è condiviso inoltre da tutti gli altri scagnozzi della Silver Shamrock che si alterneranno nel corso della trama. Uno di questi venne interpretato proprio da Dick Walrock, colui che indossava i panni di Michael Myers in Halloween II. Infine, delle maschere della Silver Shamrock si occupò Don Post, che aveva realizzato anche la famosissima maschera di Myers.

A parte questi elementi, Halloween III è un film decisamente originale. La sceneggiatura venne scritta quasi totalmente dall’inglese Nigel Kneale. La produzione decise tuttavia di inserire un maggior numero di scene splatter, per cui il copione fu rimaneggiato da John Carpenter e Tommy Lee Wallace (l’unico a essere accreditato come sceneggiatore). Il risultato è un’opera che si colloca nel genere horror, ma risulta contaminata da molteplici influenze. Lo stesso Wallace ha riconosciuto l’influsso di opere fantascientifiche come “L’invasione degli Ultracorpi”, ma possiamo anche individuare diverse suggestioni provenienti dal cinema giallo e spionistico. L’impianto della trama si basa infatti sul mistero legato a un omicidio, che verrà completamente disvelato soltanto negli ultimi minuti. In secondo luogo, il personaggio di Colan Cochran, complice l’ottima interpretazione dell’irlandese Dan O’Herlihy, ricorda decisamente un antagonista di matrice bondiana.

Nonostante ciò, Halloween III rende del tutto onore al proprio titolo: ci troviamo di fronte a un film di Halloween al 100%, che si propone di creare un filo conduttore tra le origini pagane della festività e le componenti consumistiche e scanzonate che oggi la caratterizzano. Così come avveniva in diverse altre pellicole horror del periodo, è evidente una componente critica e satirica. Senza fornire troppe anticipazioni, il piano stesso di Cochran è mosso dalla volontà di riportare Halloween alle sue vere origini e, per metterlo in atto, si avvale proprio dei mezzi messi a disposizione da una società tecnologica e consumistica.

Nel film sono presenti diversi passaggi surreali e grotteschi. Emblematica in tal senso è la scena dell’arrivo a Santa Mira, in cui gli sguardi sospettosi degli abitanti sono così esasperati da essere quasi comici. Anche la violenza punta più al disgusto che al realismo. Iconica è una scena di puro body horror, che vede coinvolti moltissimi grilli e dei serpenti.

Il finale, angosciante e ambiguo, sembra omaggiare quelli di prodotti come i fumetti Tales from the Crypt o la serie The Twilight Zone (Ai confini della realtà). La sensazione trasmessa è sostanzialmente la medesima che quattro anni prima era stata veicolata dalla sparizione di Michael Myers nel finale del primo capitolo della saga.

Halloween III è esente da difetti? Senza dubbio no.

I personaggi da Challis ed Ellie sono molto poco caratterizzati. Lo spettatore è portato a seguire le loro vicende in quanto i due costituiscono uno strumento per portare avanti la vicenda, non per via di un reale attaccamento alla loro personalità. In secondo luogo, il fatto che Cochran riveli totalmente il suo piano, senza apparente motivo, risulta al giorno d’oggi decisamente irrealistico. Sicuramente il film avrebbe inoltre giovato da un budget più elevato, specialmente durante le scene ambientate all’interno della Silver Shamrock. Non tutti potrebbero infine apprezzare i toni surreali di diversi passaggi o la molteplicità di suggestioni tematiche.

In conclusione Halloween III è un film originale e, per molti aspetti, coraggioso. Gran parte del suo insuccesso fu probabilmente dovuta a una campagna di marketing poco chiara, che portò gli spettatori a non sapere che cosa aspettarsi. In tal senso non giovò quel “III” all’interno del titolo, che lasciava intendere un collegamento diretto coi precedenti due capitoli.

Classificazione: 3 su 5.

CURIOSITA’:

Il processo di riscoperta della pellicola è stato tale da portare all’inserimento delle maschere Silver Shamrock all’interno dei recenti Halloween (2018) e Halloween Kills (2021).

-Jamie Lee Curtis ha fatto un cameo vocale. E’ infatti sua la voce dell’annunciatrice del coprifuoco a Santa Mira.