Phantasm – Fantasmi, diretto da Don Coscarelli nel 1979, è uno degli horror low-budget più visionari mai realizzati. Tra i film horror di fine anni ’70 e inizio anni ’80, come Halloween, Venerdì 13 e The Evil Dead, anche Phantasm era destinato a diventare un franchising. Con un cattivo senza maschera e apparentemente umano, The Tall Man con la sua iconica sfera mette i brividi ancora oggi.

Per i collezionisti, non può mancare il cofanetto di Phantasm della Midnight Factory con i cinque film della saga.

Trama: Dopo il trauma per la morte dei genitori, l’adolescente Mike è terrorizzato dall’idea che anche suo fratello maggiore Jody possa lasciarlo. Al cimitero, dopo il funerale, vede un uomo molto alto che preleva una bara dalla fossa, la carica a mani nude sul carro funebre e se la porta via…

Phantasm

Il regista Don Coscarelli si occupò di tutti gli aspetti della produzione, dalla scrittura della sceneggiatura alla fotografia e al montaggio (e magari si portava anche il caffè da solo sul set). Una delle ragioni principali per cui Phantasm è considerato un capolavoro del cinema low-budget (con tutti i suoi difetti, chiaro) è la sua abilità nel creare un mondo onirico e inquietante con pochi mezzi a disposizione. Un’atmosfera unica e surreale che anticipa anche la trilogia della morte di Lucio Fulci, con effetti speciali artigianali e una colonna sonora davvero suggestiva. 

Originariamente Don Coscarelli voleva girare Something Wicked This Way Comes (Il Popolo dell’autunno) di Ray Bradbury, libro che ancora oggi non ha un adattamento cinematografico degno del suo potenziale, se non il film Disney del 1983 che consiglio di riscoprire anche se non è all’altezza del libro (soprattutto per motivi di produzione e censura). Phantasm nasce da un incubo surreale del regista, in cui fuggiva lungo corridoi di marmo infinitamente lunghi, inseguito da una sfera cromata intenzionata a infilzare il suo cranio con una lama. I finanziamenti per Phantasm provennero principalmente da suo padre e persone locali, sua madre progettò la maggior parte degli effetti speciali, dei costumi e del trucco, e il cast e la troupe erano composti principalmente da amici e persone con cui aveva già lavorato.

Phantasm

Il risultato è un horror visionario che si fonde con elementi fantasy e fantascientifici, creando un’esperienza unica nel suo genere. Si tratta indubbiamente di uno dei film horror più innovativi mai realizzati, che ha ispirato davvero tanti registi a seguire. I sequel di Phantasm sono dello stesso regista tranne il quinto e ultimo film del 2016 che non è diretto da Don Coscarelli. Il villain di questa saga è The Tall Man, interpretato dal leggendario Angus Scrimm.

Il primo Phantasm si concentra principalmente sulla morte e sul dolore, cercando di esorcizzare le paure dell’adolescente che deve affrontare questa tragica perdita. E per chi è più esperto del linguaggio dei sogni ci sono vari simbolismi che inconsciamente danno ancora più risalto al tema del lutto e dellabbandono. Phantasm si addentra nel macabro insieme a Mike, esplorando desolazione e morte.

Phantasm

The Tall Man è un antagonista misterioso e spaventoso, con il suo volto sinistro, la sua statura imponente e le sue capacità sovrannaturali. Il personaggio diventa immediatamente un’icona del cinema horror, grazie all’interpretazione di Angus Scrimm, alto 1,93 cm, ci ha lasciato nel gennaio 2016, all’età di 89 anni. Phantasm reinventa l’horror convenzionale focalizzandosi sull’atmosfera e sull’aspetto visivo, garantendo quindi un impatto duraturo nella memoria degli spettatori. Senza una maschera inquietante o un trucco orrorifico, il potere di The Tall Man è interamente nel suo aspetto naturale e nella performance attoriale. La sua voce profonda e sgraziata riecheggia con totale autorità come un preside sadico delle scuole medie.

Nel film il suo personaggio funge da custode del cimitero, procurandosi le sue vittime come un becchino e possedendo una forza sovrumana. La sua abilità principale è la telecinesi, e tra gli oggetti che muove c’è l’iconica sfera sentinella volante presente nel film. La figura di The Tall Man sembra richiamare l’immaginario dei cattivi tipici del cinema gotico più classico, con uno sguardo minaccioso e la chioma grigia che scende lungo il volto, potrebbe persino essere considerato un precursore di Bob di Twin Peaks.  

Phantasm

Senza dubbio David Lynch aveva visto e apprezzato molto questo film. Non è soltanto il villain a farci pensare a Twin Peaks, ci sono diversi elementi in comune: i bagliori di luce, la stanza bianca e i rossi accesi, i lunghi corridoi, le statue ma anche i nani che qui sono avvolti dai mantelli (un po’ come i Jawa di Star Wars). Similmente c’è questo concetto di male visto come entità parassitaria, che sia un alieno oppure un demone, si percepisce comunque una sorta di oscurità ancestrale che permane in un determinato luogo. Si nota infatti una vecchia fotografia con Tall Man mentre guida una carrozza trainata da cavalli, probabilmente diversi secoli prima. Il mausoleo con le sue pareti di marmo bianco resta una delle location più inquietanti e iconiche del cinema horror

La colonna sonora di Fred Myrow e Malcolm Seagrave riesce a essere memorabile quasi quanto il tema di Halloween di Carpenter o quelle del grande Fabio Frizzi per Fulci. Phantasm ha un’attenzione particolare per tutti i dettagli, non solo nella scenografia. Gli elementi come la sfera cromata con lame affilate, il sinistro becchino, le piccole creature, i labirinti di marmo, il cimitero e il pianeta rosso contribuiscono a ricreare questa atmosfera onirica. Le sfere cromate, conosciute anche come Sentinelle, richiamano alla mente la sfera presente nei dipinti del pittore surrealista René Magritte (anche Lynch ne sa qualcosa), e sono diventate un gadget horror molto apprezzato dai fanatici del genere.

Phantasm

Ciò che rende Phantasm ancora più innovativo è la sua narrazione non lineare e il modo in cui sfida le aspettative del pubblico, con una trama enigmatica e misteriosa che si svela gradualmente. A prima vista si potrebbe considerare Phantasm un film di serie B, ma superando quelli che sono i limiti del film low-budget ci troviamo di fronte a un’opera incredibilmente innovativa con una commistione di generi insolita per quegli anni. Il coming of age non era ancora così esplorato nei film di genere, non solo horror perché qui c’è un mix con elementi fantascientifici, fantasy e surreali.

Phantasm dimostra che la creatività e l’innovazione possono superare i limiti finanziari. Il film rappresenta un esempio eccezionale di come una visione artistica audace possa trasformare un progetto a basso budget in un’opera d’arte che lascia un’impronta duratura nella storia del cinema horror.

Classificazione: 4 su 5.

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