Uscito nel 1988, Essi Vivono (They Live) di John Carpenter è un film che ha saputo resistere al tempo, trasformandosi da semplice pellicola sci-fi a oggetto di culto. Basato sul racconto “Eight O’Clock in the Morning” di Ray Nelson, il film è una satira feroce sul consumismo, la manipolazione dei media e il controllo delle élite. Ma dietro gli occhiali da sole più famosi del cinema, si nascondono storie e dettagli sorprendenti.
Ecco 10 curiosità che forse non conosci su Essi Vivono.
1. Roddy Piper fu scelto… sul ring
John Carpenter scelse Roddy Piper, celebre wrestler della WWF, dopo averlo visto a WrestleMania III. Voleva un volto nuovo, un outsider per il ruolo del protagonista, Nada. Piper portò con sé un’energia grezza che divenne parte integrante dell’identità del film.
2. La rissa più lunga (e iconica) della storia del cinema
La lotta tra Piper e Keith David dura oltre 6 minuti e mezzo ed è diventata leggendaria. Fu coreografata interamente dai due attori e girata in sei giorni. Carpenter volle che fosse realistica, faticosa e… assolutamente memorabile.

3. “Obey”, “Consume”, “No independent thought”
Il linguaggio subliminale mostrato attraverso gli occhiali è diventato un simbolo della cultura pop, grazie anche all’artista Shepard Fairey, che con la sua campagna “Obey Giant” (diventata poi semplicemente Obey) si ispirò direttamente al film.
4. Carpenter firmò la sceneggiatura con uno pseudonimo
Lo script è accreditato a “Frank Armitage”, un alias usato da Carpenter in omaggio a H.P. Lovecraft (Henry Armitage è un personaggio di L’orrore di Dunwich). Un modo sottile per sottolineare l’elemento occulto della cospirazione.

5. Una critica spietata a Reagan e al capitalismo anni ’80
Il film è una chiara risposta alla politica reaganiana e alla cultura yuppie dell’epoca. Carpenter stesso lo ha definito “un documentario” sul controllo attraverso i media e l’economia.
6. Budget ridotto, idee potentissime
Con soli 3 milioni di dollari di budget, Carpenter costruì un mondo disturbante e satirico. Gli effetti speciali sono essenziali ma funzionali, e l’uso del bianco e nero per rappresentare la visione “reale” del mondo è diventato iconico.

7. Il messaggio è ancora più attuale oggi
Nel corso degli anni, Essi Vivono è stato riscoperto da nuove generazioni come una critica visionaria a social media, disinformazione e consumismo dilagante. Non sorprende che il film venga regolarmente citato in ambito politico e culturale.
8. Nessun sequel, per scelta
Carpenter ha sempre rifiutato di fare un seguito, convinto che il messaggio del film fosse già stato trasmesso con forza. Eppure, Hollywood ha più volte flirtato con l’idea di un remake.

9. I veri alieni? In giacca e cravatta
l design degli invasori è volutamente grottesco e scheletrico, ma il loro vero travestimento è la normalità: dirigenti, politici, presentatori TV. È proprio questo a renderli così inquietanti.
10. Una colonna sonora minimalista, ipnotica
Composta dallo stesso Carpenter insieme ad Alan Howarth, la colonna sonora è un blues urbano lento e ripetitivo, quasi ossessivo. Perfetta per accompagnare una Los Angeles invasa dall’apatia e dalla sorveglianza.

Essi Vivono non è solo un film di fantascienza: è un grido anarchico, un pugno nello stomaco ben assestato, un manifesto anti-sistema che ancora oggi, a distanza di quasi quarant’anni, ci invita a guardare meglio. O, magari, a mettere su quegli occhiali.
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