“La maschera…sono prigioniera!”

“La maschera maledetta” (The Haunted Mask) è l’undicesimo libro della serie originale di “Piccoli Brividi”, pubblicato negli Stati Uniti nell’Ottobre 1993. L’illustrazione di copertina è una delle più celebri della collana. Il soggetto è piuttosto semplice: una ragazzina intenta ad indossare una maschera di Halloween. Guardando più attentamente ci si accorge però che dalla bocca della maschera sta cadendo un rivolo di saliva, lasciando presagire che essa possa godere di una vita propria. Tim Jacobus ha rivelato in una recente intervista che fu la nipote Jessie a fare da modella per la copertina, dichiarando che la bambina si mostrò alquanto intimorita dalla maschera che dovette indossare.

TRAMA

Come facilmente intuibile, la storia è ambientata nel periodo di Halloween. La protagonista, Carly Beth Caldwell, è una dodicenne che viene costantemente fatta vittima di scherzi di pessimo gusto da due suoi coetanei, Chuck e Steve. La motivazione dietro questo accanimento è legata al fatto che la ragazza si spaventa molto facilmente. Tuttavia, con l’avvicinarsi del 31 Ottobre si sviluppa nella giovane un crescente desiderio di rivalsa. Recatasi in un misterioso negozio di travestimenti, la ragazza si imbatte in una maschera oltremodo terrificante. A nulla servirà il tentativo del negoziante di impedirne l’acquisto: Carly Beth sente che quella è la maschera perfetta per riuscire a spaventare gli odiosi Chuck e Steve. Nella sera di Haloween la nostra protagonista, resa irriconoscibile dall’inquietante maschera, si reca a fare “dolcetto o scherzetto” con l’amica Sabrina. Il vero interesse della ragazza è però quello di riuscire a trovare i due bulletti ed attuare la sua vendetta. Con il passare del tempo, la maschera tenderà a diventare sempre più aderente al volto della giovane, le cui azioni inizieranno ad essere mosse da una crescente ed inspiegabile crudeltà

OPINIONI

“La maschera maledetta” è senza dubbio una delle opere migliori di R.L. Stine. Se una delle principali pecche di alcuni libri della collana è la scarsa caratterizzazione dei personaggi, Carly Beth risulta una figura senza dubbio approfondita, di cui ci vengono presentati diversi aspetti della personalità. La trama ruota attorno al tema della vendetta, mostrando al lettore come essa possa risultare spesso un’arma a doppio taglio, che porta sì a rifarsi dei danni subiti ma che può anche danneggiare persone innocenti o ritorcersi contro chi la mette in atto. Carly Beth infatti è soggetta ad una vera e propria metamorfosi: se all’inizio ci appare come un personaggio totalmente positivo, con cui si è pronti a parteggiare in maniera istintiva, con lo scorrere delle vicende arriverà a compiere diverse azioni considerabili negative. Questo processo prende piede proprio da quando la ragazza decide di ricorrere alla terrificante maschera per esaudire il suo desiderio di rivalsa verso Chuck e Steve. Senza fornire troppe anticipazioni, possiamo allo stesso tempo dichiarare che la vicenda potrà giungere alla sua risoluzione solo con la constatazione da parte di Carly Beth dello strumento più potente a propria disposizione: l’amore delle persone che le vogliono bene. Ci appare quindi evidente come Stine abbia voluto anche in questo caso conferire un forte significato metaforico all’intera vicenda, che assume quasi i connotati di una fiaba horror.

Dal punto di vista stilistico, possiamo notare come l’autore utilizzi la terza persona, caratteristica alquanto rara all’interno della collana, e un linguaggio più articolato rispetto a quelli che sono gli standard dei Piccoli Brividi, caratteristiche che ci permettono di accostare questo libro a “La casa della morte”.

Dal romanzo è tratto il primissimo episodio della serie televisiva di “Piccoli Brividi”. L’inquietante maschera realizzata da Ron Stefaniuk, l’ottima interpretazione di Kathryn Long nei panni di Carly Beth e le atmosfere fortemente “dark” lo rendono una visione obbligatoria per ogni fan durante il periodo di Halloween.

CURIOSITA’

-R.L. Stine ha affermato che l’ispirazione per “La maschera maledetta” gli arrivò da un episodio accaduto al figlio Matt, che non riusciva più a togliersi una maschera avente le fattezze del mostro di Frankenstein.

-In diverse occasioni R.L. Stine ha affermato di considerare il libro come il suo preferito dell’intera collana.

-Durante le riprese dell’episodio della serie televisiva furono utilizzate quattro diverse maschere, l’una più stretta dell’altra, per rappresentare il processo di “simbiosi” con il volto di Carly Beth. La maschera più stretta non permetteva nemmeno di respirare, per cui si decise di ricorrere ad una controfigura di Kathryn Long nelle scene che ne richiesero l’utilizzo.

-Nelle prime edizioni italiane, la parola “Halloween” è stata sostituita con “Carnevale”.