Campione d’incassi in Francia con quasi 700.000 spettatori, vincitore del Premio della giuria per la migliore sceneggiatura e Premio miglior attore non protagonista (Pierre Lottin) al Festival international du film de Saint-Sebastián e candidato ai César per la Migliore attrice Hélène Vincent. Sotto le foglie sarà presentato in anteprima alla XV edizione del festival Rendez-vous (Roma, 2 – 6 aprile), evento cinematografico italiano dedicato al cinema francese.

Dopo il successo di 8 donne e un mistero, Nella casa e Mon crime – La colpevole sono io, un nuovo appuntamento con il mistero firmato François Ozon attende il pubblico dal 10 aprile al cinema: Sotto le foglie (tit. orig. Quand vient l’automne), una storia che richiama le atmosfere delle più celebri e riuscite storie di Agatha Christie e Georges Simenon, sarà distribuito in Italia da BiM Distribuzione. Sotto le foglie vede nel cast anche Josiane Balasko, Ludivine Sagnier.

Sinossi
La premurosa nonna Michelle (Hélène Vincent) vive la sua tranquilla pensione in un piccolo villaggio della Borgogna, vicino alla migliore amica Marie-Claude (Josiane Balasko). Michelle non vede l’ora di trascorrere l’estate con il nipote Lucas, ma quando sua figlia Valérie (Ludivine Sagnier) e Lucas arrivano a casa le cose iniziano a prendere una strana piega e nulla sembra andare per il verso giusto: Valérie mangia dei funghi velenosi raccolti da Michelle e il ritorno di Vincent (Pierre Lottin), il figlio di Marie-Claude appena uscito di prigione, sembra sconvolgere ulteriormente gli equilibri.
François Ozon rivela..
Dopo aver realizzato Mon crime – La colpevole sono io, commedia che gioca con l’ironia e l’artificio, e numerosi adattamenti, ho avuto voglia di tornare a scrivere una sceneggiatura originale e di fare un film più scarno e più ancorato nella realtà. Entrambi i film esplorano i temi del senso di colpa e dell’omicidio, ma qui il tono è diverso, l’atmosfera è più alla Simenon, un autore che ho sempre amato molto. Ho ricercato un approccio semplice e dolce nella messa in scena, percorsa da una tensione e da una suspense sulle vere motivazioni dei personaggi che si trovano ad affrontare dei complessi dilemmi morali in circostanze al di là del bene e del male.

Ma il mio principale desiderio era soprattutto filmare delle attrici di una certa età, mostrare la bellezza delle rughe sui loro volti, che riflettono il tempo che passa e le loro esperienze di vita. Sono sbalordito nel constatare fino a che punto le persone anziane scompaiono alla nostra vista nella società e sugli schermi. E per contrasto ho avuto voglia di filmare attrici di 70-80 anni che mostrano con orgoglio e senza artifici la loro età. Ho molto ripensato a Sotto la sabbia, a quando stavo per iniziare le riprese con Charlotte Rampling – che allora aveva soltanto 50 anni – e già tutti mi dicevano: «È troppo vecchia, non interesserà a nessuno!»
L’idea per Sotto le foglie mi è venuta dalla mia storia personale. Quando ero bambino, una delle mie zie aveva organizzato un pranzo di famiglia per il quale aveva cucinato dei funghi che aveva raccolto lei stessa. Durante la notte ci eravamo sentiti tutti male tranne lei che non li aveva mangiati. Quella storia mi aveva affascinato e avevo sospettato che mia zia, una donna tanto gentile e affettuosa, avesse voluto avvelenare tutta la famiglia (cosa che sotto sotto era il mio più grande desiderio all’epoca)! Anni dopo, scoprendo il film Il romanzo di un baro di Sacha Guitry, ho ovviamente ripensato a mia zia. Quando cuciniamo dei funghi è vero o non è vero che abbiamo più o meno consciamente voglia di sbarazzarci di qualcuno? Sono partito da questo interrogativo per creare un personaggio che in apparenza ha tutte le caratteristiche della «nonna che prepara le torte», ma che in sostanza potrebbe essere più inquietante dell’immagine che proietta.

François Ozon
Nato nel 1967 a Parigi, François Ozon si laurea in cinema all’università Panthéon-Sorbona e frequenta i corsi di regia alla scuola La Fémis. Enfant prodige (e terrible) del cinema francese, appassionato cinefilo ed esploratore di generi, cambia continuamente pelle e nei suoi film racconta la trasgressione, l’identità sessuale, l’ipocrisia borghese, lo scontro con le norme sociali e l’anima femminile. Nel 1998 debutta con Sitcom – La famiglia è simpatica, al quale fanno seguito opere presentate nei festival più importanti al mondo, da Cannes a Venezia e Berlino, come Sotto la sabbia (2000, primo capitolo della Trilogia del Lutto), Gocce d’acqua su pietre roventi (2000, da una pièce di Rainer Werner Fassbinder e Teddy Award alla Berlinale), 8 donne e un mistero (2002), Swimming Pool (2003), CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa (2004), Il tempo che resta (2005), Angel – La vita, il romanzo (2007, il suo primo film girato in lingua inglese), Il rifugio (2009), Ricky – Una storia d’amore e libertà (2009), Potiche – La bella statuina (2010), Nella casa (2012, candidato a tre César), Giovane e bella (2013, candidato a due César), Una nuova amica (2014), Frantz (2016), Doppio amore (2017) e Grazie a Dio (2019), vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino. Dopo Estate ’85 (2020) e È andato tutto bene (2021), Ozon realizza Peter von Kant nel 2022 (libero adattamento del dramma Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder e film d’apertura della Berlinale) e Mon Crime – La colpevole sono io nel 2023. Sotto le foglie (2024), il suo ultimo film, è stato presentato in Concorso a San Sebastián, dove ha vinto il Premio della Giuria per la migliore sceneggiatura e la Concha de Plata a Pierre Lottin come miglior attore non protagonista.
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